venerdì 2 dicembre 2016
venerdì 18 novembre 2016
Turismo accessibile: verso un Trentino per tutti
Il territorio trentino è da
sempre vocato all'ospitalità, al volontariato e all'integrazione sociale.
Numerose sono le attività
promosse dalle organizzazioni che operano nel territorio al fianco di persone
disabili e promuovono iniziative culturali, sportive, di assistenza e di svago.
Molte strutture ricettive,
esercizi commerciali, pubblici uffici, percorsi in città e in montagna, offrono
una particolare attenzione alle barriere architettoniche e all'accessibilità.
Molte – nel nostro
territorio, soprattutto se lo confrontiamo con altri italiani -, ma non ancora
abbastanza. Perché se l’'obiettivo è favorire il diritto di cittadinanza e
l’inclusione c’è ancora tanto da fare.
Se la funzione sociale è
evidente non spesso però viene considerato che il turismo accessibile si
propone come nuova frontiera del turismo, anche per destinazioni montane come
il Trentino.
Perché tutti abbiamo voglia
di viaggiare, scoprire ambienti e conoscere persone, provare sapori e vivere
emozioni. E quello del turismo accessibile - l'insieme di servizi e strutture
in grado di permettere a persone con caratteristiche ed esigenze differenti la
fruizione della vacanza e del tempo libero senza ostacoli e difficoltà – è un
mercato ampio: 130 milioni di persone
solo nell’Unione Europea, con un potere di spesa di oltre 68 miliardi di euro
l’anno.
Per tracciare un quadro dello
stato di fatto e immaginare gli sviluppi futuri Accademia della Montagna del Trentino, in collaborazione con il Comune
di Rovereto e grazie al sostegno della Provincia Autonoma di Trento e di
Fondazione Caritro organizzano il convegno
Turismo accessibile: verso un Trentino per tutti che si svolgerà il 3 dicembre 2016 dalle 9 a Rovereto nella
sala Caritro di Piazza Rosmini.
Si parlerà del progetto Montagna accessibile e dei marchi Open, marchi di qualità in materia
di accessibilità prodotti dalla Provincia Autonoma di Trento con l'obiettivo
di garantire un elevato standard e di quello che è stato fatto per mappare, strutture percorsi e eventi
accessibili (app Trentino accessibile e il sito Trentino per tutti). Ci
saranno testimonianze di professionisti
della montagna per la disabilità e di realtà che lavorano per
l’organizzazione di vacanze a misura di disabili, si racconterà l’esperienza di
Rovereto e si rifletterà su come il turismo
accessibile può essere promotore di business.
Turismo
accessibile:
verso
un trentinoper tutti
Rovereto | sala Caritro, Piazza Rosmini
Sabato 3 Dicembre 2016
ore 9 – 13
SALUTI
- Michele Dallapiccola - assessore provinciale
- Francesco Valduga - sindaco di Rovereto
- Egidio Bonapace - presidente Accademia Montagna del Trentino
Progetto Montagna Accessibile.
I marchi di qualità Open per le
strutture del turismo
- Iva Berasi Direttore Accademia della Montagna del
Trentino
Il Turismo accessibile motivo di Business
- Matteo Bonazza
HotelKlinik.it
Il censimento delle strutture secondo criteri di accessibilità
L’App Trentino
accessibile e il sito Trentino per tutti
- Graziella Anesi
Rovereto: Accoglienza accessibile in città
Orti, percorsi e giochi
- Mauro Previdi assessore
comunale
- Giuseppe Graziola assessore
comunale
PAUSA CAFFE’
Buone pratiche in Trentino
Le professioni della montagna per la disabilità
- dott. Antonio Prestini
guida alpina
- Simone Elmi “Cima Tosa
Open” guida alpina
- Marco Villotti maestro di
sci
- Nicola Cozzio
accompagnatore di media montagna
SportABILI Predazzo : vacanza attiva e disabilità
Fabio Mannucci
Vigolana Trento: verso un percorso gara xHandbike
- Andrea Facchinelli
Associazione BAS - Bosco Arte Stenico
- Maurizio Corradi
Informazioni:
segreteria@accademiamontagna.tn.it
mercoledì 9 novembre 2016
giovedì 13 ottobre 2016
giovedì 29 settembre 2016
giovedì 15 settembre 2016
lunedì 5 settembre 2016
Un festival di opere d'arte!
È stato un
privilegio poter osservare gli artisti mentre davano una forma, una profondità,
un’anima al legno. Il legno è uno dei materiali principi della Vallarsa,
materia prima che cresce rigogliosa
in ogni angolo del territorio. Con il contributo del Circolo Lamber di Riva di Vallarsa in collaborazione con l'associazione Tra le Rocce e il Cielo organizzatrice del Festival della Montagna vissuta con consapevolezza nasce l’idea del PRIMO CONCORSO DI SCULTURA DEL LEGNO. L'obiettivo è quello di incentivare e valorizzare questa forma d'arte, capace di trasformare un materiale povero in opere ricche di idee, emozioni e significati, valorizzando così un elemento caratteristico del nostro territorio.
in ogni angolo del territorio. Con il contributo del Circolo Lamber di Riva di Vallarsa in collaborazione con l'associazione Tra le Rocce e il Cielo organizzatrice del Festival della Montagna vissuta con consapevolezza nasce l’idea del PRIMO CONCORSO DI SCULTURA DEL LEGNO. L'obiettivo è quello di incentivare e valorizzare questa forma d'arte, capace di trasformare un materiale povero in opere ricche di idee, emozioni e significati, valorizzando così un elemento caratteristico del nostro territorio.
Per 4 giorni,
gli scultori prescelti si sono cimentati nella loro arte, presso il tendone del
Circolo Lamber a Riva di Vallarsa. E alla fine ci hanno regalato la sorpresa di
un’emozione che prima era così nascosta nel legno, che non si vedeva.
Le
opere realizzate sono state sottoposte a votazione da parte di una giuria
selezionata e del un numeroso pubblico. I votanti infatti sono stati circa 300.
Di
seguito i primi 3 classificati al Primo Concorso di SCULTURA DEL LEGNO – Volti
di Montagna
1°
classificato
La
grande guerra di Radames Mattioli
Cogliendo
appieno il tema del concorso e della manifestazione “Tra le Rocce e il Cielo” è
riuscito con grande capacità tecnica e maestria a raccontare la Grande Guerra
attraverso figure iconiche facilmente riconoscibili, inserite con originalità
in un percorso narrativo che moltiplica i volumi della scultura.
2° classificato
L’attesa
del pastore di Emanuele Marchesini
Opera pregevole
sia per la tecnica utilizzata che per la ricercata ideazione del soggetto,
simbolo della forza fisica ed interiore dell’uomo che vive nella natura.
3° classificato
Belle
fuori, pure dentro di Renato Borsato
L’opera
raffigura la montagna da un punto di vista innovativo, rendendola antropomorfa
e scavandola nel profondo per esaltarne la purezza.
mercoledì 24 agosto 2016
Un successo il festival 2016
È giunta al termine la
settima edizione del Festival “Tra le Rocce e il Cielo”.
Il Festival si è concentrato su temi inerenti alla vita,
alla cultura e alla storia del nostro territorio, mettendo sempre queste tematiche
in relazione con fenomeni e gli eventi
storici di portata nazionale e
internazionale che stanno avendo luogo nell’attualità.
Dall’alpinismo alla Grande Guerra, dai confini e le frontiere al ruolo della donna nei conflitti armati, dalla letteratura di montagna e di guerra alla manipolazione del corpo del nemico, anche quest’anno Tra le Rocce e il Cielo si conferma uno spazio di approfondimento culturale capace di visione sia locale che globale. Ogni giornata è stata incorniciata e completata da spettacoli teatrali e musicali, al Teatro di Sant’Anna e al Tendone del Circolo Lamber di Riva.
Un importante contributo di arricchimento culturale è venuto
dalle mostre storiche e documentarie
esposte per tutto il mese di agosto al Teatro Tenda di Raossi, e dalle
esposizioni degli artisti presso il Museo Etnografico di Riva, mentre i laboratori per bambini sono riusciti a
coinvolgere anche un gran numero dei più piccoli nei temi trattati durante le
quattro giornate.
Quattro uscite sul territorio accompagnavano con i loro percorsi i grandi temi trattati in questa edizione, e hanno raccolto numerosi appassionati di storia e natura sul Monte Corno Battisti o sui cippi di confine di Maria Teresa, o le famiglie con bambini alla ricerca di Nonno Fò nei boschi dell’alta Vallarsa; mentre il laboratorio di fotografia portava gli appassionati alla ricerca di emozionanti inquadrature nella natura incontaminata del Pasubio e il concorso di scultura ha permesso ha messo in mostra l’abilità di artisti del legno.
L’alto livello dei
contenuti delle giornate e degli ospiti coinvolti è stato premiato da un ottimo riscontro di pubblico, che ha
partecipato numeroso a tutte le iniziative, confermando con i propri interventi
e con i propri commenti l’elevato gradimento degli eventi proposti.
In particolare, la
serata che ha visto dialogare Annibale Salsa con le scrittrici Antonia Arslan e
Francesca Melandri, e lo spettacolo
conclusivo di Simone Cristicchi “Ci resta un nome” all’anfiteatro alla Campana
dei Caduti, immaginato dal cantautore appositamente per il Festival Tra le
Rocce e il Cielo, sono stati un grande successo.
Durante l’evento con le
scrittrici il pubblico è accorso talmente numeroso che è stato necessario
aggiungere uno schermo televisivo nella sala adiacente, per permettere a tutti
di seguire il dibattito in corso; mente alla Campana dei Caduti è stato
registrato il tutto esaurito, che ha riempito sia le gradinate che le numerose
sedie aggiunte al centro dell’anfiteatro: oltre mille partecipanti, che
nonostante il freddo e la pioggia sono accorsi a commuoversi e a riflettere alle
storie raccontate del grande cantante e attore, che con il Coro Pasubio di
Vallarsa ha profondamente emozionato i presenti.
Come ogni edizione, questo successo è stato reso possibile
dalla partnership con Accademia della Montagna,
dalle sinergie con tutte le associazioni della Vallarsa, i comuni di
Vallarsa, Rovereto e Trambileno, la Comunità di Valle, la Provincia Autonoma di
Trento, la Regione, il CAI, la SAT, la Fondazione CARITRO, la Fondazione Museo
Storico del Trentino, l’Opera Campana dei Caduti, oltre che dagli sponsor e gli
altri enti che hanno contribuito organizzativamente o finanziariamente allo
svolgimento del Festival.
In particolare, vogliamo ringraziare lo staff che ha
lavorato in questi mesi alla programmazione e realizzazione del festival, che
in questi anni è cresciuto come gruppo affiatato di persone che hanno a cuore
il proprio territorio e la realizzazione di un evento culturale di eccellenza.
Senza le loro energie fisiche e mentali, questo festival non sarebbe diventato
un appuntamento fisso per il panorama culturale del Trentino dal 2009 ad oggi.
lunedì 22 agosto 2016
Simone Cristicchi, "Ci resta un nome"
Si è concluso con lo spettacolo di Simone Cristicchi “Ci resta un nome” il Festival “Tra le rocce il cielo” 2016. Uno show ideato dal cantante appositamente per l’occasione e per il luogo in cui si è tenuto, alla Campana dei Caduti, che ha reso l’evento ancora più suggestivo ed emozionante.
I caduti di tutte le guerre: questa la tematica trattata all’interno dell’evento di Cristicchi, che ha recitato e cantato con alle spalle il panorama della Vallagarina, illuminata dalle luci notturne. Esattamente sopra di lui la splendida campana Maria Dolens forgiata a memoria dei caduti, colando il bronzo dei cannoni di tutte le nazioni che avevano partecipato alla Grande Guerra.
Cristicchi ha iniziato presentandosi sul palco con la divisa del nonno caduto durante la Grande Guerra e l’evento e i pezzi sono stati dedicati a persone morte durante eventi bellici della storia recente: la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, la Resistenza, l’esodo degli italiani istriani. Lo spettacolo è stato arricchito dalla presenza del Coro Pasubio, che ha cantato molti brani con Cristicchi, ricevendo un applauso particolarmente scrosciante con l’esecuzione congiunta di “Signore delle cime”.
Cristicchi ha iniziato presentandosi sul palco con la divisa del nonno caduto durante la Grande Guerra e l’evento e i pezzi sono stati dedicati a persone morte durante eventi bellici della storia recente: la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, la Resistenza, l’esodo degli italiani istriani. Lo spettacolo è stato arricchito dalla presenza del Coro Pasubio, che ha cantato molti brani con Cristicchi, ricevendo un applauso particolarmente scrosciante con l’esecuzione congiunta di “Signore delle cime”.
La serata non era iniziata con le migliori prospettive: la pioggia non ha dato tregua fino all’ultimo e si temeva che questo potesse complicare non di poco la buona realizzazione dell’evento. Ciò nonostante, il pubblico non ha tardato ad arrivare, provvisto di ombrelli, giacche a vento e coperte per fronteggiare il freddo, il vento e la pioggia. Nel giro di poco più di un’ora l’anfiteatro si è riempito quasi del tutto e le sedie che erano state appositamente posizionate ai piedi delle scalinate sono state tutte occupate. Oltre mille persone hanno sfidato e fronteggiato le condizioni meteorologiche poco promettenti. A dieci minuti dall’inizio dello spettacolo il cielo si è schiarito e ha regalato una meravigliosa serata notturna, che ha accompagnato la serata per tutta la durata dello spettacolo.
I ringraziamenti per la buona riuscita della serata vanno all'Accademia della Montagna, al Comune di Vallarsa, al Comune di Rovereto, alla Fondazione Opera della Campana dei Caduti.
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