sabato 31 agosto 2013

Dopo il lavoro e le lingue minoritarie tocca alla storia



Ieri (venerdì 30 agosto) tutta la giornata che il Festival all’ombra della Piccole Dolomiti ha dedicato alla Vita in montagna è stato incentrato sulle opportunità che la montagna offre dal punto di vista lavorativo.

Molti e interessati sono stati i partecipanti a UN FUTURO SULLE ALPI Creare occupazione per tornare alla montagna. Al seminario del mattino i relatori hanno cercato di fornire gli strumenti per orientarsi nel quadro normativo e nei contributi a supporto delle attività montane, senza tralasciare le opportunità formative e l’analisi degli strumenti per raccontare e raccontarsi. Nel pomeriggio, divisi in quattro diversi gruppi ci si è concentrati su alcuni mestieri di montagna: gestire una malga, condurre un'azienda agricola, lavorare nell'accoglienza turistica, organizzare attività outdoor e grazie alla voce dei protagonisti si è potuto riflettere e confrontarsi su luci e ombre di un'occupazione e di una scelta di vita. Un resoconto del convegno verrà pubblicato a breve sul sito www.tralerocceeilcielo.it.


Nel pomeriggio Enrico Camanni, Michele dalla Palma, Vittorino Mason e Elio Orlandi, incalzati dalle domande di Rovberto Mantovani, Mario Corradini e Filippo Zolezzi, hanno presentato i loro libri e si sono confrontati sulle diverse idee di vivere la montagna e salvaguardarla.




La serata si è conclusa con il coinvolgente, e a tratti commovente spettacolo dell’Associazione culturale ATTI di Vezzano “Come un fiume. Viaggiatori dell’Impero. Ieri emigranti, oggi cittadini d’Europa” che ha messo in scena storie di migrazioni di fine Ottocento dei trentini verso le aree più remote dell'Impero.

Oggi (sabato 31 agosto) nel convegno "LE PAROLE DEL CUORE.  Lingua e appartenenza nelle letterature delle minoranze", si è riflettuto su cosa significa scrivere in una lingua che sta scomparendo, o che è parlata da poche centinaia di persone, oppure che varia col variare della vallata di appartenenza. Rut Bernardi, Ermenegildo Bidese, Fabio Chiocchetti, Maria Teresa Atorino, Giacomo Lombardo, Vito Massolongo, Daniela Templari e Roland Verra, studiosi di linguistica e di letteratura delle minoranze, organizzatori di premi letterari, autori e poeti di numerose lingue minori si si sono riuniti per dialogare con il pubblico moderati da Annibale Salsa.
Nel pomeriggio, a Obra, accompagnati dalle musiche di Sandro Boni e Franco Giuliani e introdotti da Andrea Nicolussi Golo, Fabio Chiocchetti, Giovanni Troiano e Andrea Oxilia, Bruno Corradi e Olga Cossaro, Rut Bernardi e Hugo-Daniel Stoffella proporranno poesie e racconti nelle sonorità della loro lingua.


A malga Storta, per festeggiare i 30 anni del gruppo Sat di Vallarsa si sta svolgendo ALPINISTA IERI; CLIMBER OGGI, incontro con gli alpinisti Michele Bort, Tiziano Buccella, Dari Cabas, Luca campagna; Paolo Leoni, Luciano Stenghel. Moderati Mario Corradini assieme alle persone che hanno raggiunto a piedi la malga con loro stanno provando a capire come sia cambiato negli ultimi cinquant’anni l’approccio alla montagna e alla scalata.



Tra poco, alle 17.30, al Teatro comunale di S.Anna sarà proiettato il film “MINÖR/MINATORI” che racconta gli ultimi giorni di attività dell'ultima miniera del Trentino-Alto Adige.

La giornata che il festival dedica alle minoranze linguistiche proseguirà,  con "Dentro la montagna, le Dolomiti tra leggenda e geologia", con la scrittrice Paola Favero, il geologo Gianni Frigo e il gruppo Al Tei, che racconterà in musica le antiche saghe dolomitiche (alle 19 al museo della Civiltà contadina).

Si concluderà con il concerto del Lou Dalfin, il gruppo che ha portato la musica occitana in giro per il mondo, al Tendone di Riva di Vallarsa. L'ingresso e libero, la musica inizia alle 21 e si potrà ballare. 


Le quattro giornate del Festival di Vallarsa si chiuderanno domani, domenica 1 settembre, con la giornata dedicata alla storia.

Al mattino (ore 10) al museo della Civiltà contadina Antonio Bortoluzzi, Gregorio Pezzato e Spiro Dalla Porta Xydias presenteranno i loro libri.

Di giochi e del loro rapporto con la montagna si parlerà nella tavola rotonda, "DAL TABLET AL TABIEL” con Nicola Spagnolli, Marta Villa, Rosanna Cavallini, Paolo De Carli e Giuseppe Giacon. 

Mentre gli adulti saranno impegnati a seguire la tavola rotonda, i bambini  potranno cimentarsi in un laboratorio di costruzione di giocattoli in legno “C'ERA UNA VOLTA... UN GIOCATTOLO DI LEGNO con Emanuele Cozzaglio. Alle 15 al tendone di Riva.
Il gran finale si concentrerà sulla Grande Guerra e si svolgerà a Forte Pozzacchio.

A partire dalle 17 si potrà seguire il percorso spettacolare ABBRACCIAMI FORTE! che farà rivivere la memoria del manufatto  grazie a un allestimento realizzato da Filmwork, con la cura di Lorenzo Pevarello e Mariano De Tassis, da un'idea di Gigi Zoppello. Un percorso dentro il forte, a cui un massimo di 300 persone potranno accedere a gruppi, fa rivivere i racconti degli anziani, per poi portare il pubblico a vivere una intensa emozione nel grande vallo che si apre alle spalle del fortilizio.

Prima della visita al forte, oppure all’uscita dopo il percorso, il pubblico potrà assistere al Jazz teatrale: letture e musiche dal fronte, che si svolgerà nel prato antistante l’ingresso della fortificazione. Ricordi, aneddoti, poesie, suoni, suggestioni, uomini e fatti della Grande Guerra narrati e vissuti attraverso le musiche di Enrico Merlin (chitarre, computer, composizione, arrangiamenti e "rumori vari") e le letture di Andrea Brunello (attore, regista e drammaturgo).

Il Forte Pozzacchio si potrà raggiungere a piedi o grazie a un servizio di bus navetta anche da Trambileno, Vallarsa e Rovereto.  Le navette partiranno alle 16.30 da Moscheri, da Anghebeni e da piazzale Leoni  (Follone) di Rovereto, dove c’è ampio parcheggio.


Nessun commento:

Posta un commento